Società e contratti 14 Dicembre 2023

La continuazione dell’attività d’impresa rivela il ramo di azienda

L’Agenzia delle Entrate ha ritenuto che la cessione di un ramo di azienda possa derivare non solo dalla verifica ad anteriori della rispondenza di un gruppo di beni a un modello organizzato di beni d’impresa, ma anche dalla sua effettiva continuità d’uso per un’attività d’impresa.

La risposta dell’Agenzia delle Entrate all’istanza di interpello 11.12.2023, n. 473 ha riguardato il caso della cessione a enti locali di un apparato di beni costituiti da reti, impianti e dotazioni idriche nell’ambito di un generale progetto di riassetto aziendale così strutturato: alla società Alfa S.r.l. partecipata da soci rappresentati da Enti locali e svolgente in house providing il Servizio Idrico Integrato è subentrato, a seguito della riforma del servizio medesimo, un altro gestore, Beta S.p.A., interamente partecipato dagli Enti Locali inclusi nel suo specifico ambito territoriale. Alfa S.r.l. intende, quindi, procedere a mettere a disposizione in concessione d’uso onerosa le reti, gli impianti e le dotazioni idriche al nuovo Gestore Unico e intende retrocedere la proprietà dei medesimi beni ai suoi Comuni soci, con corrispondente riduzione proporzionale del suo capitale sociale. La questione principale, di cui è stata chiesta specifica consulenza alla competente Direzione Regionale, è se la retrocessione ai Comuni di tale novero di beni (le reti, gli impianti e le dotazioni idriche) possa essere inteso alla stregua di un ramo di azienda escluso da rilevanza Iva e da assoggettare all'imposta fissa di registro a norma dell'art. 4, lett. d), n. 2) e lett. a), n. 3) della Tariffa, parte prima del D.P.R. 131/1986. Prima di passare in rassegna lo scrutinio valutativo esposto dall’Agenzia...

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