L'incubo che maggiormente agita le notti di chi è preposto a pubbliche funzioni si chiama responsabilità per danno erariale, vale a dire il pregiudizio economico arrecato allo Stato o altri enti pubblici a seguito di un comportamento gravemente negligente o comunque contrario agli obblighi di servizio.
Per dormire sonni tranquilli e allontanare la “paura della firma”, la dirigenza (e non solo) della PA ha negli anni adottato un sistema di protezione personale che va sotto il nome di “Burocrazia difensiva”, ovverosia un atteggiamento di sostanziale inerzia, teso a rallentare l'iter dei procedimenti di propria competenza attraverso, ad esempio, richieste di documenti superflui o adempimenti non giustificati, rilascio di pareri non dovuti, sottoposizione di quesiti dilatori, predisposizione di atti interruttivi, ecc. Alla base di tale condotta, sta il radicato convincimento che solo restando fermi e assumendosi il minimo delle responsabilità, sia possibile evitare rischi. È un fenomeno sempre più allarmante che provoca costi ingenti non solo alle casse pubbliche, ma anche all'intero sistema produttivo in termini di debiti non pagati agli operatori economici, sprechi di risorse, oneri a carico delle imprese.
Consapevole che l'emergenza di questi giorni non può in alcun modo permettersi la descritta paralisi amministrativa, il Governo, nel recente Decreto Semplificazioni (D.L. 76/2020), ha deciso...