Enti locali 09 Dicembre 2020

Le mani del Fisco sulle sovvenzioni comunali Covid

Soggette alla ritenuta d'acconto Irpef/Ires del 4% le misure straordinarie varate da alcune amministrazioni locali. La Tari e le varie eccezioni.

Tra gli innumerevoli adempimenti fiscali a carico degli Enti Locali e soggetti alla vigilanza dei revisori dei conti, come noto, figurano anche quelli inerenti alla sostituzione d'imposta. In quest'ambito, particolare attenzione dev'essere rivolta all'art. 28 D.P.R. 600/1973, norma che prevede: “Le Regioni, le Province, i Comuni, gli altri enti pubblici e privati devono operare una ritenuta del 4% a titolo di acconto delle imposte indicate nel comma precedente e con obbligo di rivalsa sull'ammontare dei contributi corrisposti ad imprese, esclusi quelli per l'acquisto di beni strumentali”. Si tratta di precetto che dev'essere osservato dalle molte Amministrazioni Locali che nell'attuale situazione si adoperano per sostenere finanziariamente le piccole imprese in crisi del territorio, tipicamente esercizi commerciali e artigiani. È bene ricordare che i contributi pubblici percepiti da imprese concorrono come ricavi o sopravvenienze attive alla determinazione del reddito d'impresa (artt. 81, 85 e 88 del Tuir). Pertanto, o esiste una norma che stabilisce espressamente l'irrilevanza fiscale del contributo, oppure sarà componente positivo di reddito. Di recente l'Agenzia delle Entrate ha risposto all'interpello (21.10.2020, n. 494) formulato da un ente locale sul trattamento dei contributi economici erogati una tantum dal Comune in favore di alcune attività di impresa del proprio territorio, soggette...

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