Diritto del lavoro e legislazione sociale 22 Gennaio 2024

Le “promozioni” del dirigente nel Pubblico Impiego

Il Ministero della Pubblica Amministrazione ha anticipato che è nei programmi attuare nel pubblico l’avanzamento di carriera a cura del dirigente, così come nell’impiego privato. Sarà di facile attuazione?

Con un'intervista a un quotidiano nazionale, il Ministro della Pubblica Amministrazione ha anticipato l’intenzione di attuare l’attribuzione di promozioni e premialità attraverso criteri diversi dall’anzianità e del concorso, per introdurre promozioni e premi su indicazione dei superiori, così come avviene nel settore privato. Nella contrattazione pubblica, sono già ben stabiliti i criteri per le progressioni economiche (che con la tornata di rinnovi 2019 - 2021 si chiamano “attribuzione di differenziali stipendiali”), e, per esempio, nel CCNL Funzioni Centrali, sono disciplinate dagli artt. 15 e 17. In particolare, l’art. 15 disciplina con criteri molto stringenti l’attribuzione di differenziale stipendiale all’interno della medesima area, mentre all’art. 17 è disciplinato il passaggio d’area, che comporta di per sé anche un aumento di stipendio. Norme simili sono presenti negli articolati degli altri comparti (Funzioni locali; dell'Istruzione e della ricerca; Sanità), a valle di tali attribuzioni di “aumenti di stipendio” (usiamo la terminologia comune per chiarezza), non vi è l’anzianità (o meglio, c’è ma si individua come “esperienza nell’area di appartenenza”), ma tutti altri criteri che nel tempo hanno esattamente avuto il compito di ridurre la discrezionalità dirigenziale in...

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