Accertamento, riscossione e contenzioso 29 Agosto 2025

Nessuna preclusione probatoria per le fatture elettroniche non esibite

Il divieto di esibizione in giudizio di documenti nascosti al Fisco va applicato in modo rigorosamente restrittivo. In particolare, le fatture elettroniche si considerano sempre note al Fisco.

Un contribuente cede un terreno dichiarando alcune spese incrementative. L’Ufficio, con apposito questionario, richiede la dimostrazione di tali spese, ma il contribuente non ottempera. A questo punto l’Ufficio determina la plusvalenza avendo riguardo esclusivamente alla differenza tra prezzo di cessione e prezzo di acquisto. Quando, in fase contenziosa, il contribuente esibisce la documentazione l’Ufficio oppone la preclusione di cui all’art. 32 del D.P.R. 600/1973 che sancisce l’inutilizzabilità in giudizio dei documenti non precedentemente prodotti.Il giudice tributario, rilevando un possibile contrasto anche con la normativa sovranazionale, ha rimesso la questione alla Corte costituzionale.La posizione espressa dalla Corte, con Sentenza 28.07.2025 n. 137, è di equilibrio.La Corte riconosce che la norma nasce per favorire il dialogo anticipato e che la preclusione può avere l’effetto di una sanzione impropria, peraltro comune nel diritto tributario. Per questo motivo è necessario non solo adottare l’approccio stringente già utilizzato dalla Corte di Cassazione, ma è necessario essere ancora più rigorosi.Quindi non basta l’omissione cosciente e volontaria finalizzata ad impedire l’ispezione documentale, né che i comportamenti dipendano esclusivamente dal contribuente e non da terzi. Il Fisco non si può servire di richieste generiche del tipo pesca a strascico, deve garantire almeno 15 giorni per la risposta e non può richiedere documenti già...

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