Diritto del lavoro e legislazione sociale 15 Giugno 2024

Non hai un contratto di lavoro? Niente permesso di soggiorno

Dopo la denuncia alla DNA di una criticità della Legge Bossi-Fini che gli addetti ai lavori (e non solo) conoscevano da tempo, ecco l’intervento della giustizia amministrativa.

Il 3.06.2024 la Presidente del Consiglio si è recata negli uffici della Procura nazionale antimafia e antiterrorismo per consegnare un esposto sui dati di ingresso in Italia di lavoratori stranieri avvenuti negli ultimi anni, avvalendosi dei cosiddetti Decreti Flussi. L’intenzione della Premier è di contribuire a fermare, attraverso il suddetto documento, “un meccanismo di frode e aggiramento delle dinamiche di ingresso regolare, con la pesante interferenza del crimine organizzato”. Tra le anomalie denunciate, merita una particolare attenzione il seguente passaggio: “A fronte del numero esorbitante di domande di nulla-osta, solo una minima percentuale degli stranieri che hanno ottenuto il visto di lavoro in base al Decreto Flussi ha poi effettivamente sottoscritto un contratto di lavoro”. Vengono pertanto ipotizzate iniziative da intraprendere, sia di ordine legislativo, sia di ordine amministrativo, al fine di consentire l’ingresso nel nostro Paese soltanto a chi è titolare di un contratto di lavoro. Il grido di allarme, in realtà, non dice nulla di nuovo, essendo i fatti in esame noti da tempo alle autorità preposte. Basti solo menzionare la circolare congiunta Interno-Lavoro 18.06.2010, n. 3965, la quale, con riferimento alle procedure d’ingresso di lavoratori extra-comunitari stagionali, invitava le competenti Direzioni Provinciali del Lavoro a valutare con “particolare rigore gli esiti...

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