Diritto del lavoro e legislazione sociale 02 Dicembre 2023

Nuova disciplina del contratto a termine: come scrivere le causali

Le rilevanti modifiche introdotte dal decreto Lavoro chiamano aziende e professionisti a definire in modo rigoroso le motivazioni che consentono l’apposizione di un termine, al fine di ridurre il rischio di contenzioso ed evitare la conversione in un rapporto a tempo indeterminato.

Come noto, la nuova disciplina del contratto a tempo determinato introdotta dal D.L. 48/2023, conv. con L. 85/2023, ha modificato l’art. 19, c. 1 D.Lgs. 81/2015, sopprimendo il riferimento alle rigide causali previste dal D.L. 87/2018 conv. con L. 96/2018. La nuova formulazione dell’art. 19, c. 1 citato ora consente l’apposizione di un termine al contratto di lavoro subordinato al verificarsi delle seguenti condizioni: nei casi previsti dai contratti collettivi di cui all’art. 51 D.Lgs. 81/2015; in assenza delle previsioni dei contratti collettivi, per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva individuate dalle parti e comunque entro il 30.04.2024; in sostituzione di altri lavoratori. Fermo restando che il ricorso a tale forma contrattuale non può prescindere dalla forma scritta, giova ricordare che il datore di lavoro è comunque tenuto a precisare in maniera puntuale le condizioni che giustificano l’apposizione di un termine; inoltre, egli deve utilizzare la prestazione del lavoratore esclusivamente per le specifiche ragioni indicate e in stretto collegamento con esse. Se da un lato la norma affida alla contrattazione collettiva l’individuazione dei casi specifici che legittimano il superamento dei primi 12 mesi c.d. “acausali”, l’assenza di tale disciplina impone la declinazione in contratto delle esigenze dalle parti con riferimento ad una motivazione specifica, che sia...

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