Il decreto di riforma di Irpef e Ires ha modificato la disciplina delle società non operative, modificando le aliquote da applicare ad alcune categorie di beni nel calcolo dei ricavi presunti e del reddito minimo presunto.
L’art. 20 del decreto di riforma di Irpef e Ires, approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri, ha modificato in modo significativo la disciplina delle società non operative prevista dall’art. 30 L. 724/1994, rideterminando le aliquote da applicare ad alcune categorie di beni nel calcolo dei ricavi presunti e del reddito minimo presunto.Premessa - L’intervento (attuativo delle previsioni dell’art. 9, c. 1, lett. b) L. 111/2023) ha, di fatto, riallineato le aliquote dei beni la cui redditività presunta non era più in linea con i valori medi di mercato (ad esempio, partecipazioni e immobili). Per effetto delle modifiche introdotte, diverse società saranno ora escluse dall’ambito applicativo della disciplina delle società non operative. Si osserva che, a differenza di quanto era previsto dalla legge delega, l’intervento non ha individuato “nuovi parametri” di calcolo che avrebbero potuto essere di carattere quantitativo (ad esempio: l’esclusione automatica per le società i cui ricavi eccedono determinate soglie) o di settore (ad esempio: l’esclusione automatica delle imprese in fase di start up o che sono in attesa delle autorizzazioni amministrative).Novità - La verifica dell’assoggettamento alla disciplina relativa alle società di comodo dovrà essere effettuata (già a partire dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31.12.2023 ovvero dal 2024 per i soggetti “solari”) applicando le seguenti nuove aliquote:- 1% (in...