Avendo approfondito le norme e avendo partecipato “sul campo” in qualità di esperto tecnico a numerosi audit tendenti al conseguimento della certificazione, mi permetto di fare un’affermazione che, nonostante le apparenze, non è affatto banale: la consulenza deve essere costruita su misura da chi ha la competenza necessaria. Infatti, mentre all’ente certificatore la propria qualifica viene rilasciata da Accredia (l’ente italiano di accreditamento), la consulenza nella fase preparatoria all’interno dell’azienda può essere svolta da diverse figure di consulenti, con risultati che possono variare notevolmente. La certificazione della parità di genere impatta su temi quali la retribuzione dei dipendenti e, in particolare, delle dipendenti, la loro assunzione e crescita all’interno dell’azienda, la genitorialità, il welfare, il work life balance, il processo di gestione della comunicazione interna ed esterna, il processo di denuncia delle non conformità al rispetto del codice etico, la formazione interna dei dipendenti (la presenza di etnie e generazioni diverse, anche lontane tra di loro, non sempre garantisce una unicità di lettura rispetto certe situazioni). È logico che il consulente a cui ci si rivolge debba conoscere approfonditamente la materia oggetto di questa certificazione, anche per aiutare il responsabile delle risorse umane che sarà incaricato di seguirne l’iter (l’HR in questa certificazione ha un ruolo preminente).Quindi, mi...