Part-time incentivato: possibile misura per il ricambio generazionale
Nel D.D.L. di Bilancio 2026 emerge una misura sperimentale per accompagnare al pensionamento i lavoratori senior e favorire l’ingresso di giovani. In attesa del testo definitivo, ecco cosa potrebbe cambiare per le PMI.
All’interno del Disegno di legge di Bilancio 2026 è prevista, allo stato non ancora bollinata né definitiva, una possibile misura di part-time incentivato finalizzata a favorire il ricambio generazionale nelle imprese di piccole dimensioni. Si tratta di una norma a carattere sperimentale che, se confermata nel testo ufficiale, sarebbe applicabile agli anni 2026 e 2027, con un contingente massimo di 1.000 lavoratori su base nazionale.Ambito soggettivo (ipotesi prevista nel D.D.L.) - Secondo la bozza attualmente circolante, la misura sarebbe destinata ai lavoratori dipendenti del settore privato che possiedano contemporaneamente i seguenti requisiti:- rapporto a tempo pieno e indeterminato presso imprese fino a 50 dipendenti;- anzianità contributiva anteriore al 1.01.1996;- maturazione dei requisiti pensionistici (vecchiaia o anticipata) entro il 1.01.2028.Il rapporto potrebbe essere trasformato, previo accordo tra le parti, in un part-time con riduzione compresa tra il 25% e il 50% dell’orario originario. È opportuno ribadire che tali condizioni potrebbero subire modifiche con la versione definitiva della norma o con i successivi provvedimenti attuativi.Struttura degli incentivi (in attesa di conferma) - Il D.D.L. prevede, in via teorica, un pacchetto di tutele e agevolazioni a carico della finanza pubblica. Qualora fosse confermato, il meccanismo consentirebbe:- esonero contributivo per le ore non lavorate;- integrazione della contribuzione come se l’orario non...