Diritto del lavoro e legislazione sociale
07 Agosto 2024
Pause pranzo fuori dall’orario: la Cassazione fa chiarezza
Una recente sentenza della Corte Suprema stabilisce che il tempo dedicato al pasto non rientra nell’orario di lavoro, ma conferma il diritto ai buoni pasto per turni oltre le 6 ore.
La sentenza che cambia le regole - L’ordinanza 31.07.2024, n. 21440, emessa dalla Sezione Lavoro della Suprema Corte, ha stabilito che il tempo dedicato alla consumazione del pasto non rientra nell’orario di lavoro. Tuttavia, la stessa sentenza ha confermato il diritto dei lavoratori a ricevere buoni pasto per i turni che superano le 6 ore. Questa pronuncia è destinata a influenzare significativamente le pratiche aziendali e i diritti dei lavoratori in tutto il Paese.
Caso in esame - La vicenda ha avuto origine da un ricorso presentato da un’azienda ospedaliera contro una sentenza della Corte d’Appello di Messina. Il tribunale di secondo grado aveva riconosciuto a una dipendente turnista il diritto ai buoni pasto per i turni lavorativi che superavano le 6 ore, condannando l’azienda al risarcimento dei danni. L’ospedale aveva contestato questa decisione, sostenendo che il contratto collettivo nazionale del lavoro (CCNL) del settore Sanità, integrato dal D.Lgs. 66/2003, non prevedesse il diritto ai buoni pasto, ma solo a una pausa durante il turno.
Interpretazione della Corte - I giudici della Cassazione hanno respinto il ricorso dell’azienda ospedaliera, confermando le decisioni dei tribunali di grado inferiore. La Corte ha chiarito che il diritto ai buoni pasto è strettamente connesso al diritto alla pausa, sancito dalla legge per i lavoratori che svolgono turni superiori alle 6 ore. Questa pausa, secondo...