Accertamento, riscossione e contenzioso
14 Febbraio 2024
Presunzione ricavi da prelievi bancari, possibile la prova contraria
Secondo i giudici di merito, è possibile vincere la presunzione di ricavi non contabilizzati derivante da prelevamenti bancari, nel caso in cui il contribuente fornisca la prova contraria.
Il caso di specie trae origine dall’emissione di un atto di rideterminazione del reddito d’impresa relativo alle imposte Irap, Iva ed Ires per l’anno 2007. L’Amministrazione Finanziaria agiva sulla base di un’analisi delle movimentazioni bancarie e della documentazione rinvenuta nel corso delle attività di verifica. Il contribuente ricorreva alla Commissione tributaria provinciale e, in tale sede, la richiesta di annullamento veniva parzialmente accolta. I giudici tributari ritenevano che dalla documentazione prodotta emergesse la presenza di costi detraibili tale da consentire la riduzione delle richieste dell’Amministrazione Finanziaria.
Il procedimento faceva ulteriore corso innanzi ai giudici della Corte di giustizia tributaria della Regione Toscana, che decidevano con la sentenza 5.12.2023, n. 1273. La motivazione del loro provvedimento parte da un'analisi della normativa oggi vigente.
La facoltà di rideterminazione del reddito da parte dell’Amministrazione Finanziaria nel caso in cui vengano accertati prelevamenti bancari non autorizzati trova uno specifico limite contenuto nell’art. 109 del Tuir. La norma determina le modalità tramite le quali possa essere vinta la presunzione di ricavi non dichiarati. Specifica, infatti, come sia onere del contribuente dimostrare la presenza di elementi certi e precisi che provino la presenza dei costi dei quali viene chiesta la detrazione.
Accanto a tale...