Accertamento, riscossione e contenzioso
12 Dicembre 2025
Quando il second hand diventa business: l’allerta fiscale di Vinted
La soglia delle vendite annuali imposta dalla DAC7 attiva flussi informativi obbligatori verso il Fisco e può condurre alla riqualificazione dell’attività come impresa, con conseguenti obblighi Iva, contabili e dichiarativi.
L’evoluzione del commercio digitale ha trasformato piattaforme come Vinted, Subito, eBay e gli altri marketplace di second hand da semplici luoghi di scambio tra privati a veri e propri ambienti regolati da obblighi stringenti di trasparenza fiscale. Ciò che un tempo era percepito come un mercato domestico e informale, oggi ricade all’interno di un perimetro normativo strutturato, in cui i gestori delle piattaforme assumono un ruolo attivo nel monitoraggio delle transazioni e nella comunicazione dei dati all’Amministrazione Finanziaria. Dal 2023, con l’attuazione della Direttiva europea DAC7, i gestori delle piattaforme online sono tenuti a raccogliere e trasmettere all’Agenzia delle Entrate i dati dei venditori che superano determinate soglie operative. Sul piano operativo i marketplace sono tenuti a richiedere ai venditori determinate informazioni quando vengono superate le soglie annuali di 30 operazioni o 2.000 euro di corrispettivi. La comunicazione inviata dalla piattaforma non è un’iniziativa discrezionale, ma un adempimento obbligatorio previsto dal sistema di raccolta dati imposto dalla normativa europea. La normativa distingue, infatti, tra cessione occasionale di beni personali, normalmente irrilevante ai fini reddituali, e vendita abituale, che configura un’attività commerciale con conseguente tassazione dei proventi e, nei casi più strutturati, obbligo di apertura della partita Iva.La recente evoluzione giurisprudenziale ha consolidato...