Amministrazione del personale 18 Dicembre 2023

Quanto costa il turnover: aspetti qualitativi e quantitativi

Calcolare e monitorare il turnover del personale, ossia il numero di dipendenti che lascia un’azienda e che viene sostituito da nuovi dipendenti, per pensionamento, licenziamento o nuove assunzioni, rappresenta un passaggio fondamentale per aumentare il benessere e la soddisfazione interna.

Un alto tasso di abbandono è il segnale di profonde problematiche nella gestione del personale che possono avere ripercussioni anche sugli aspetti economici e organizzativi. Se ci si sofferma sul costo del personale, si nota che rappresenta la maggiore voce di spesa per le aziende italiane se si escludono gli acquisti per beni e servizi. Gestire il costo del lavoro è un passo importante per la crescita dell’azienda, in particolare per quelle che operano in settori caratterizzati da un'alta incidenza della manodopera come quello industriale e dei servizi. Il costo del lavoro è il complesso degli oneri di qualsiasi tipo sostenuti dal datore di lavoro per l’impiego del personale alle sue dipendenze. Tali oneri comprendono: retribuzioni lorde; contributi previdenziali, assicurativi e assistenziali a carico del datore di lavoro; trattamento di fine rapporto; prestazioni assistenziali; altri costi e oneri indiretti connessi alla formazione dei lavoratori. La somma di queste componenti dà come risultato il costo del lavoro per singolo dipendente, quindi considerando sia le voci a carico del dipendente che quelle a carico dell’impresa. A questi costi standard, legati cioè a tutte le assunzioni, vanno aggiunti altri elementi che vanno considerati nel caso in cui la nuova assunzione sia dovuta a un abbandono di un precedente lavoratore. Tali elementi possono includere: costi per la selezione dovuti...

Vuoi leggere l’articolo completo?

Abbonati a Ratio Quotidiano o contattaci per maggiori informazioni.
Se sei già abbonato, accedi alla tua area riservata.