HomepageLavoroDiritto del lavoro e legislazione socialeRapporto di lavoro agricolo e parentela: onere della prova
Diritto del lavoro e legislazione sociale
01 Settembre 2025
Rapporto di lavoro agricolo e parentela: onere della prova
La Cassazione chiarisce l’onere probatorio nei rapporti di lavoro agricolo tra familiari: nessuna presunzione automatica, né di gratuità né di subordinazione. Serve dimostrare onerosità e vincolo gerarchico.
Con l’ordinanza n. 23919 del 26.06.2025, la Corte di Cassazione, sezione lavoro, torna a pronunciarsi su un tema di grande rilevanza operativa: la dimostrazione del rapporto di lavoro subordinato in ambito agricolo tra soggetti legati da vincolo familiare. Il caso origina da un verbale di accertamento dell’Inps che aveva escluso l’esistenza di un rapporto di lavoro subordinato con cinque lavoratori, tra cui anche il figlio del datore di lavoro, ritenendo le prestazioni rese come gratuite o comunque non riconducibili a un effettivo rapporto di subordinazione.La Corte ha ribadito un principio ormai consolidato: nei rapporti di lavoro tra familiari, anche in assenza di convivenza, non opera alcuna presunzione di subordinazione. Al contrario, l’onere di provare l’esistenza del rapporto grava sul soggetto che intende farlo valere, e deve essere assolto con rigore, in quanto le prestazioni tra congiunti possono fondarsi su ragioni solidaristiche o di aiuto endofamiliare.Particolarmente significativo è il chiarimento sull’onerosità della prestazione, considerata elemento indefettibile per il riconoscimento del rapporto. Non basta l’esibizione di buste paga né la cessazione della convivenza per escludere la gratuità: è necessaria la prova puntuale del pagamento delle retribuzioni, non desumibile da dichiarazioni generiche o non circostanziate. Anche l’asserito pagamento in contanti, se non supportato da riscontri precisi e da elementi oggettivi, non può fondare...