Diritto del lavoro e legislazione sociale
01 Marzo 2025
Rapporto parità di genere
La lettura del “Rapporto di genere 2024” presentato dall’Inps evidenzia quanto la parità uomo-donna sia ancora lontana in Italia, malgrado la maggiore alfabetizzazione delle donne rispetto agli uomini.
Nelle 3 tipologie di lauree (primo livello, magistrale, a ciclo unico) la percentuale maggiore di laureati si ritrova nel genere femminile. La media delle donne laureate sui tre corsi di laurea rappresentati è del 62%. Ben diverse le percentuali in termini di occupazione: nella fascia da 15 a 64 anni, le donne presentano un tasso di occupazione del 52,5%, gli uomini del 70,4% con un differenziale del 17,9%. Se poi analizziamo la composizione della forza lavoro salta agli occhi che le donne impiegate a tempo indeterminato sono il 36,9% contro il 63,1% dei maschi. Inoltre, nel 2023 le lavoratrici part-time superano i lavoratori di circa 1 milione e settecentomila persone con una differenza maggiore nella fascia 45-54 anni pur partendo da valori simili nella fascia 15-24 anni.Se dal lavoro subordinato si passa al lavoro autonomo, il rapporto evidenzia che gli strumenti di conciliazione, di tutela della maternità, ma anche le tutele sociali in generale , per le lavoratrici autonome o “non sono previsti all’interno del sistema obbligatorio di protezione sociale o quando esistono sono poco incisivi e utilizzati”. Non volendo poi parlare dei livelli retributivi, se emerge che nel settore “Attività professionali scientifiche e tecniche” i maschi vincono 133,0 a 86,3.Dove le donne vincono alla grande è nel settore della cura alla famiglia, se è vero che Il numero di donne che hanno beneficiato nel 2023 dei congedi parentali è stato di 263.958, a fronte di 96.413...