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Società e contratti
05 Maggio 2025
Rating di legalità, l’asset che trasforma la competitività d'impresa
Come il riconoscimento AGCM diventa leva strategica per accesso al credito e appalti pubblici secondo il nuovo documento della Fondazione nazionale dei commercialisti.
L'attestato di virtuosità aziendale denominato rating di legalità sta acquisendo crescente rilevanza nel tessuto economico italiano, come evidenziato dal recente documento pubblicato dalla Commissione "Tutela del Consumo" del Cndcec il 28.04.2025.Il rating di legalità, introdotto nell'ordinamento italiano nel 2012, rappresenta un meccanismo selettivo che permette di distinguere sul mercato le imprese che adottano comportamenti etici e trasparenti. La certificazione, rilasciata dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), ha durata biennale con possibilità di rinnovo e risulta accessibile alle aziende che rispettano determinati requisiti, tra cui la sede operativa nel territorio italiano, iscrizione al Registro delle Imprese da almeno 2 anni e un fatturato minimo di 2 milioni di euro nell'ultimo esercizio chiuso. Il sistema valutativo adotta un criterio a "stellette" (assegnate da 1 a 3) che rispecchia quanto l'impresa aderisca ai requisiti fondamentali e a quelli premiali. Tra le condizioni minime per ottenere il riconoscimento figurano l'assenza di sentenze di condanna per reati rilevanti, il rispetto delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, la regolarità contributiva e fiscale, la tracciabilità dei pagamenti e l'insussistenza di provvedimenti antimafia. Il punteggio può incrementarsi grazie all'adozione di prassi virtuose, quali l'implementazione di modelli organizzativi ex D.Lgs. 231/2001, l'iscrizione nelle white list antimafia,...