Reddito autonomo: deducibile il costo residuo dei beni eliminati
Il nuovo art. 54-quinquies del Tuir riconosce la deducibilità del costo non ammortizzato dei beni eliminati dall’attività professionale. La norma, analoga all’art. 102, c. 4 del Tuir, solleva questioni interpretative sulla nozione di “eliminazione” e sugli effetti fiscali connessi.
Nel nuovo art. 54-quinquies (Spese relative a beni mobili e immobili) è dato rinvenire l’inciso: “In caso di eliminazione dall’attività di beni non ancora completamente ammortizzati, esclusi i beni immobili e gli oggetti d’arte, d’antiquariato o da collezione ... il costo residuo è ammesso in deduzione”. La norma nella sostanza ripete la prescrizione già presente nell’art. 102, c. 4 del Tuir in regime d’impresa, ma mentre nel reddito d’impresa il perimetro dei beni dispone di precisi parametri legislativi (art. 65 del Tuir), nel reddito di lavoro autonomo l’assenza di un qualsiasi coordinamento normativo rende necessario, proprio per sopperire alla mancanza di precise regole regolamentari, il raccordo del regime fiscale dei beni a una visione meno analitica e più di sistema.Ora e al di là della superfluità dell’indicata esclusione dei beni immobili, va accertato il significato da attribuire alla locuzione “In caso di eliminazione dall’attività (professionale o artistica) di beni non ancora completamente ammortizzati”. Nel reddito d’impresa l’art. 102, c. 4 ricongiunge la deduzione del costo non ammortizzato all’eliminazione dei beni dal complesso produttivo (e non dall’attività d’impresa). Di certo, non si deve trattare di mera quiescenza operativa. Semmai va verificato se l’eliminazione dal complesso produttivo includa anche il distacco definitivo da ogni sinergia di ruolo nel processo produttivo oltre a quello (certo) di...