Imposte dirette 13 Giugno 2025

Regime fiscale dei compensi ai membri di commissioni esaminatrici

L’Agenzia delle Entrate chiarisce: compensi ai commissari d’esame sono redditi assimilati a lavoro dipendente, salvo connessione con l’attività professionale.

Con la risposta a interpello 11.06.2025 n. 154, l’Agenzia delle Entrate interviene sul regime fiscale applicabile ai compensi corrisposti ai membri delle commissioni esaminatrici di concorsi pubblici, con particolare riferimento all’art. 50, c. 1, lett. c-bis) del Tuir.Il caso sottoposto all’attenzione dell’Amministrazione Finanziaria riguarda la nomina, quale Presidente di commissione d’esame, di un soggetto già professore universitario in quiescenza, titolare di partita Iva come ingegnere e percettore di pensione di vecchiaia. L’Autorità istante, che ha bandito il concorso, ha selezionato il soggetto in virtù della sua qualifica accademica, non per l’attività professionale svolta.La questione centrale posta all’Agenzia delle Entrate è se i compensi spettanti al Presidente della commissione debbano essere qualificati come redditi assimilati a lavoro dipendente (art. 50, c. 1, lett. c-bis) del Tuir) oppure come redditi di lavoro autonomo (art. 53 Tuir), in ragione della titolarità di partita Iva per attività professionale.L’art. 50, c. 1, lett. c-bis) del Tuir stabilisce che sono assimilati ai redditi di lavoro dipendente “le somme e i valori in genere, a qualunque titolo percepiti nel periodo d’imposta, anche sotto forma di erogazioni liberali, in relazione [...] alla partecipazione a collegi e commissioni, [...] sempreché gli uffici o le collaborazioni non rientrino nei compiti istituzionali compresi nell’attività di lavoro dipendente di...

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