Molti amministratori pubblici hanno ereditato situazioni di rilevante criticità finanziaria dovute a gestioni pregresse e difficoltà di spesa in virtù dei limiti di spesa relativi ai contributi su diritti (royalties) e alla spesa del personale. Tale situazione ha indotto tali amministratori a rivolgersi al Governo per ottenere l'incremento dei contributi finanziari concessi agli enti locali in dissesto al fine di consentire la ripartenza della res publica.
Con la dichiarazione di dissesto le attività gestionali si scindono e in particolare la legge affida ad una commissione di esperti nominati dal Ministero dell’Interno sia le operazioni di recupero dei crediti e di liquidazione della spesa, sia l’onere di rilevare eventuali responsabilità cagionate dagli amministratori pubblici e dall’organo di controllo.
La responsabilità sanzionatoria comporta l’imputabilità di una condotta consistente in comportamenti omissivi o commissivi, violativi di precetti di diligenza, prudenza perizia, prescritti dalla legge, e indirettamente, da regole economiche e best practices contabili-amministrative, causativi di un danno che si consuma in termini diffusi e reali sulla intera comunità a seguito della dichiarazione del dissesto.
È indubbio, sul piano generale, che ogni dissesto rechi con sé anche un danno, quanto meno sub specie di “danno da disservizio”, atteso che tale...