Accertamento, riscossione e contenzioso 10 Dicembre 2025

Ricavi da indagini finanziarie già comprensivi di Iva

La Cassazione chiarisce che, nei casi di evasione totale con ricostruzione induttiva pura, i ricavi accertati sono da intendersi Iva inclusa. Resta ammesso il diritto alla detrazione entro 2 anni, poiché le irregolarità formali non possono comprimere la neutralità dell’imposta.

Nel caso di contribuente che realizzi operazioni Iva integralmente occultate (“evasore totale”), la ricostruzione induttiva pura della maggiore materia imponibile deve essere intesa come già comprensiva dell’Iva; permane il diritto del soggetto passivo alla detrazione dell’imposta assolta a monte, da esercitare nel termine biennale previsto dall’art. 19 D.P.R. 633/1972, ferma restando la possibilità per l’Amministrazione Finanziaria di applicare sanzioni proporzionate alla violazione degli obblighi formali. È questo l’importante principio espresso dalla Corte di Cassazione nell’ordinanza 3.12.2025, n. 31406.Il caso analizzato ha tratto origine da indagini di polizia giudiziaria relative a ripetuti invii di denaro verso la Cina, sulla base delle quali l’Agenzia delle Entrate, valorizzando le movimentazioni finanziarie dei conti bancari del contribuente, accertava lo svolgimento di un’attività d’impresa totalmente sconosciuta al Fisco, rideterminando la base imponibile ai fini Irpef, Irap e Iva mediante accertamento induttivo puro. La C.T.R. Lombardia, pur riconoscendo taluni costi ai fini reddituali, negava la detraibilità dell’Iva ritenendo che, in assenza di fatturazione, registri e dichiarazioni, il contribuente avesse violato gli obblighi formali necessari all’esercizio del diritto. La Cassazione ha ribaltato questa impostazione valorizzando il consolidato orientamento unionale secondo cui la detrazione costituisce elemento strutturale del...

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