Tributi locali 11 Gennaio 2024

Riforma fiscale e regolamenti comunali

Anche gli enti locali, in qualità di soggetti attivi tributari, sono coinvolti dai provvedimenti attuativi della riforma fiscale. Inevitabili gli aggiornamenti dei propri regolamenti tributari, soprattutto in conseguenza della riforma dello Statuto dei diritti del contribuente.

Tra gli innumerevoli compiti attribuiti ai revisori deli enti locali, torna di attualità il parere obbligatorio, previsto dall’art. 239, c. 1, lett. b), n. 7 del Tuel, da rendere sulle proposte di modifica dei regolamenti tributari (Imu, addizionale, generale delle entrate, ecc.). Quest’anno gli atti modificativi che si renderanno necessari sono due, diretta conseguenza dei decreti legislativi emanati dal Governo in attuazione della riforma fiscale prevista dalla legge delega n. 111/2023: la revisione dell’addizionale comunale Irpef ai sensi dell’art. 3, c. 3 D.Lgs. 216/2023; l’adeguamento delle norme interne regolamentari dei propri tributi comunali al restyling dello Statuto dei diritti del contribuente di cui al D.Lgs. 219/2023. Benché per l’addizionale comunale si tratti esclusivamente di allineamento degli scaglioni di reddito a quelli previsti dal Tuir per la “madre” Irpef, ferme restando le aliquote scelte, la legge impone l’intervento sul regolamento del tributo (art. 1, cc. 3 e 3-bis D.Lgs. 360/1998). I Consigli comunali dovranno deliberare entro il 15.04.2024. Questione più complessa riguarda la revisione dello Statuto dei diritti del contribuente che entra in vigore il 18.01.2024. Le norme “chiave” sono contenute nei nuovi commi 3-bis e 3-ter inseriti nell’art. 1 L. 212/2000 a opera del D.Lgs. 219/2023: “3-bis. Le amministrazioni statali...

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