Imposte dirette 06 Dicembre 2025

Rimborsi taxi pagati in contanti

La risposta all’interpello n. 302/2025 conferma che i rimborsi per corse taxi pagate in contanti in Italia concorrono al reddito di lavoro dipendente salvo tracciabilità, mentre per le Amministrazioni dello Stato è prevista la ritenuta con l’aliquota marginale.

Nella risposta all’interpello 4.12.2025, n. 302 è stato esaminato il caso di un Ministero che chiedeva quale trattamento fiscale debba applicarsi ai rimborsi delle spese taxi sostenute da una dipendente in missione, con corse effettuate sia in Italia sia all’estero.Il Ministero aveva rappresentato che, per le corse in Italia, il pagamento era avvenuto in contanti e aveva prospettato che si dovesse applicare la disciplina delle trasferte e dei rimborsi a piè di lista per determinare l’esclusione dall’imponibile (art. 51 D.P.R. 22.12.1986 n. 917).L’Agenzia delle Entrate ha richiamato “il principio di onnicomprensività del reddito di lavoro dipendente” per precisare che i rimborsi concorrono al reddito salvo le deroghe fissate dalla normativa sulle trasferte (art. 51, c. 5 del Tuir).La valutazione si è concentrata sui rimborsi relativi a spese sostenute tramite “autoservizi pubblici non di linea, come taxi e noleggio con conducente”, e sulla condizione “di tracciabilità del pagamento per la loro esclusione dall’imponibile”.Per i viaggi effettuati nel territorio dello Stato, l’esclusione dal reddito è subordinata al pagamento tramite sistemi tracciabili quali versamento bancario o postale o altri strumenti previsti dalla disciplina sui versamenti unitari e compensazioni. In assenza di tale tracciabilità il rimborso perde la natura di somma fiscalmente irrilevante e rientra nella base imponibile del reddito di lavoro dipendente.Per le...

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