Società e contratti 10 Ottobre 2025

Rinuncia al TFM da parte dell’amministratore: riflessi fiscali

La questione è stata affrontata dalla Cassazione (ordinanza n. 16595/2023), con spunti sul tema del cd. “incasso giuridico”.

La Cassazione, con l’ordinanza 12.06.2023 n. 16595, ha innovato il trattamento fiscale delle rinunce dei soci a crediti legati a redditi tassati per cassa. Storicamente, la giurisprudenza aveva applicato la tesi dell'incasso giuridico, secondo cui la rinuncia di un credito da parte del socio equivaleva all’incasso e comportava tassazione, anche senza percezione effettiva del reddito. La teoria traeva origine dalla circolare n. 73/1994 e mirava a evitare il “salto d’imposta”, ossia deduzioni fiscali societarie non corrisposte a tassazione in capo al socio.Il meccanismo della tesi dell’incasso giuridico presuppone che la rinuncia a un credito aumenti il valore fiscale della partecipazione del socio e generi un obbligo fiscale, anche se non vi è percezione monetaria. Sul punto la dottrina ha osservato che tale assunto non rispetta né l’art. 23 della Costituzione (tassazione solo per legge) né l’art. 1 del Tuir (presupposto impositivo basato su redditi percepiti). Ad analoghe conclusioni anche l’AIDC Milano (n. 201/2018): la rinuncia genera tassazione solo se il socio ottiene un beneficio economico reale.In precedenza, la sentenza n. 22609/2022 della Cassazione, si era orientata nel senso di confermare la tesi dell’incasso giuridico anche in caso di TFM degli amministratori deceduti, con rinuncia dei soci-eredi, poiché la rinuncia al credito era da interpretare come aumento patrimoniale della società e della partecipazione del socio.Con l’ordinanza n....

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