Diritto del lavoro e legislazione sociale
12 Dicembre 2025
Ruolo del MOG e responsabilità datoriali per la sicurezza nei cantieri
La Cassazione, con sentenza 30039/2025, ha chiarito che il Modello di Organizzazione e Gestione ex D.L. 231/2001 deve definire l’assetto organizzativo generale, e non le procedure tecniche precise, e va valutato nella sua effettiva attuazione.
La vicenda che sta alla base della sentenza n. 30039/2025 trae origine da un grave infortunio mortale capitato ad un operaio mentre movimentava una catasta di tubi in acciaio presso una raffineria. La Corte di Cassazione, coinvolta dal datore di lavoro condannato dalle corti territoriali, ha valutato se il modello di organizzazione e gestione (il cosiddetto “MOG 231”) adottato dall’impresa fosse idoneo ad esonerare la sua responsabilità.Gli Ermellini hanno innanzitutto sottolineato che il MOG (ai sensi del D.Lgs. 231/2001 che l’ha istituito) non deve contenere prescrizioni tecnico-operative di dettaglio: il suo compito non è fissare modalità operative puntuali (come impilare i tubi, come movimentarli, come gestire la logistica), ma è definire “principi e procedure generali e flussi informativi/organizzativi utili a prevenire reati”. Le misure tecniche, la valutazione dei rischi, le istruzioni operative, le procedure specifiche devono essere previste da strumenti diversi e autonomi, come il documento di valutazione dei rischi (DVR), i piani di sicurezza, le istruzioni operative o le procedure tecniche.Nel caso di specie, l’impresa aveva adottato un sistema di gestione HSE (sicurezza e salute sul lavoro) conforme a standard internazionali (nello specifico lo standard OHSAS 18001:2007, certificato da ente accreditato) e la Corte ha riconosciuto che tale certificazione configura “una presunzione di conformità/adeguatezza (anche in ragione del disposto...