Accertamento, riscossione e contenzioso 26 Marzo 2025

Sanzioni RW e dichiarazione infedele non sono cumulabili

La Cassazione, con l’ordinanza n. 6752/2025, ha escluso il cumulo giuridico tra sanzioni per violazione del monitoraggio fiscale e dichiarazione infedele, trattandosi di condotte distinte e non unitarie ai sensi dell’art. 12 D.Lgs. 472/1997.

Con l’ordinanza 14.03.2025, n. 6752 la Corte di Cassazione ha stabilito che le sanzioni per la violazione degli obblighi di monitoraggio fiscale (art. 5 D.L. 167/1990) non possono essere cumulate con le sanzioni per la dichiarazione infedele (art. 1 D.Lgs. 471/1997), in quanto in questo caso non sussiste un’unica azione o omissione che possa giustificare l’applicazione del cumulo giuridico previsto dall’art. 12 D.Lgs. 472/1997. Nel caso esaminato, l’Agenzia delle Entrate notificava 2 avvisi di accertamento per Irpef e Iva relativi agli anni 2007-2010, con le relative sanzioni, e un ulteriore atto di irrogazione di sanzioni per l’omessa compilazione del quadro RW della dichiarazione dei redditi. Il contribuente impugnava questi atti, sostenendo che le sanzioni dovevano essere ricondotte a un’unica violazione e, dunque, ridotte in applicazione del criterio del c.d. “cumulo giuridico”. La Cassazione, tuttavia, ha rigettato questa impostazione evidenziando che, attraverso il proprio comportamento, il contribuente aveva violato norme diverse con una pluralità di azioni. In particolare, secondo i giudici di legittimità, la mancata indicazione delle attività estere nel quadro RW e l’omessa dichiarazione dei relativi redditi nei quadri reddituali della dichiarazione non potevano essere considerate come parte della stessa condotta.L’orientamento conferma la prassi amministrativa tradizionale, secondo cui le 2 violazioni (omesso RW e omessi corrispondenti...

Vuoi leggere l’articolo completo?

Abbonati a Ratio Quotidiano o contattaci per maggiori informazioni.
Se sei già abbonato, accedi alla tua area riservata.