Gli aumenti periodici di anzianità, comunemente definiti scatti di anzianità, sono erogati in relazione alla mera maturazione dell’anzianità lavorativa da parte del prestatore di lavoro, e sono corrisposti al fine di compensare la qualità e la quantità di lavoro in base al presupposto secondo il quale vi sarebbe una maggiore efficienza e produttività nello svolgimento dell’attività lavorativa esercitata nel tempo presso la medesima azienda, e talvolta nel medesimo gruppo aziendale o settore lavorativo.
La loro regolamentazione è stabilita dalla contrattazione collettiva la quale indica il termine e il numero massimo degli scatti che intervengono nel corso del rapporto lavorativo e potrebbe prevederli solo per alcuni settori e per alcune tipologie di lavoratori, ad esempio per gli operai del settore edile.
Il valore di ogni scatto, il più delle volte, è differenziato in base alla qualifica e al livello di inquadramento, ed è prevalentemente quantificato in cifra fissa mensile. Alcuni contratti collettivi hanno mantenuto un criterio in base al quale gli scatti sono determinati in percentuale rispetto a dei parametri.
I contratti collettivi definiscono l’intervallo temporale di maturazione, solitamente biennale o triennale. L’anzianità di servizio decorre dalla data di assunzione del lavoratore, mentre ogni singolo scatto decorre dal primo giorno del mese successivo...