Amministrazione e bilancio 27 Settembre 2025

Strumenti finanziari derivati: quadro di sintesi

L’utilizzo degli strumenti finanziari derivati è sempre più diffuso anche tra le imprese italiane, non soltanto di grandi dimensioni, ma anche tra le PMI che intendono tutelarsi dai rischi di mercato.

Per il commercialista il tema può rappresentare un tema importante nell’ambito dell’attività di consulenza riservata a imprese, comunque, di livello medio-alto. Di seguito si propone un’analisi sintetica degli strumenti derivati.Le principali tipologie di derivati sono le seguenti:- forward e futures, ossia contratti a termine, obbligatori, negoziati rispettivamente OTC (forward) o in mercati regolamentati (futures);- opzioni, quale il diritto (ma non obbligo) di acquistare o vendere un sottostante a prezzo prefissato;- swap, rappresentata da scambi di flussi finanziari (tasso fisso/variabile, valute), molto diffusi tra le imprese italiane;- derivati creditizi, rilevanti per banche e intermediari, meno per imprese non finanziarie.Sotto il profilo economico, le funzioni possono essere così schematizzate:- copertura per gestire il rischio di cambio, tasso o commodity;- speculazione, ovvero sfruttamento delle variazioni attese dei sottostanti;- arbitraggio, che si traduce nella ricerca di inefficienze tra mercati;- gestione integrata della tesoreria, soprattutto nelle PMI.Per quanto concerne gli aspetti contabili, secondo gli OIC i derivati si iscrivono al fair value, con imputazione a conto economico delle variazioni di valore, con possibile applicazione dell’Hedge accounting (OIC 32), se è documentata la relazione di copertura. In base agli IFRS, il n. 9 prevede una disciplina articolata, con test di efficacia e documentazione formale.In ordine al trattamento...

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