Il Tfr rappresenta una delle principali voci di costo del personale. Determinare correttamente quali elementi retributivi sono utili al suo calcolo riveste un’importanza capitale per il benessere dell’impresa.
L’ordinanza della Cassazione 9.09.2025, n. 24849 ha qualificato come elemento retributivo il benefit dell’alloggio assegnato nei periodi di permanenza all’estero del lavoratore. Gli Ermellini hanno escluso la natura meramente riparatoria del benefit, che lo avrebbe qualificato come un rimborso spese conseguente a un onere che il dipendente ha sostenuto nell’esclusivo interesse del datore di lavoro. L’operazione di qualificare il benefit e, in generale, le somme riconosciute al dipendente come retribuzione o, al contrario, rimborso spese, ha conseguenze dirette sul calcolo del Tfr.Analizziamo la questione in dettaglio. Retribuzione utile per il calcolo del Tfr - La quota di trattamento di fine rapporto che il dipendente matura (art. 2120 c.c.) è il risultato della seguente operazione: retribuzione utile / 13,5 (coefficiente fisso) = Tfr lordo.Nel paniere della retribuzione di riferimento rientrano le somme di competenza dell’intera annualità, da intendersi come quelle esposte nei cedolini paga relativi alle mensilità da gennaio a dicembre. La retribuzione utile, a norma dell’art. 2120, c. 2 c.c. è rappresentata da tutti i compensi liquidi ed esigibili, anche se erogati successivamente per qualsiasi ragione, e costituita, salvo diversa previsione dei contratti collettivi, da tutte le somme lorde corrisposte in dipendenza del rapporto di lavoro, a titolo non occasionale e con esclusione di quanto è corrisposto a titolo di rimborso spese, compreso...