Società e contratti 21 Novembre 2025

Trasformazione, la riforma non corregge le incongruenze fiscali

La trasformazione tra società di persone e di capitali può generare salti o duplicazioni d’imposta nei casi di rateazioni o fondi preesistenti. L’attuale art. 170 del Tuir non evita distorsioni, rendendo necessario un intervento che coordini correttamente regimi e riserve.

Fiscalmente, come noto, la trasformazione di una società di persone in società di capitali e di una società di capitali in società di persone determina la modifica della tecnica impositiva della trasparenza (art. 5 del Tuir), con il regime impositivo dell’Ires e viceversa. Tale mutamento di sistema di tassazione è alla base dell’obbligo legislativo di frazionare l’unitario esercizio sociale in 2 diversi e autonomi periodi d’imposta (quello che va dal 1.01 alla data di iscrizione nel Registro delle Imprese e quello successivo che diparte dall’iscrizione sino al 31.12).La trasformazione del modello societario comporta la necessità di evitare che dall’intersezione dei 2 regimi fiscali (trasparenza e Ires) derivino salti o duplicazioni d’imposta, entrambi distorsivi delle dinamiche legali dell’obbligazione tributaria. A tale specifico scopo l’art. 170 del Tuir oltre a prevedere al c. 2 l’applicazione del regime fiscale della trasparenza in raccordo con il periodo d’imposta che si esaurisce con la data di effetto della trasformazione (l’indicata iscrizione nel Registro delle Imprese) e del regime Ires per il successivo periodo d’imposta (l’ulteriore frazione dell’unitario esercizio sociale ), disciplina al c. 3 specifiche condizioni di trasparenza contabile delle riserve già tassate per trasparenza in capo ai soci della società di persone, al fine di escludere la sopravvenienza di altre forme di tassazione. Analogamente provvede il c. 4...

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