Paghe e contributi 11 Dicembre 2025

Trasparenza retributiva: cosa cambia con la Direttiva UE 2023/970

Dal 2026 obblighi più stringenti sulla comunicazione delle retribuzioni, sul diritto d’informazione dei lavoratori e sul gender pay gap. Le imprese devono adeguare fin d’ora sistemi e processi HR.

La Direttiva (UE) 2023/970 introduce un quadro organico di misure sulla trasparenza retributiva, con l’obiettivo di ridurre il divario retributivo di genere e rafforzare il principio di parità salariale per lavori uguali o di pari valore. Il recepimento da parte degli Stati membri è fissato al 7.06.2026 e, in Italia, la legge di delega (L. 21.02.2024, n. 15) demanda a un decreto legislativo l’attuazione delle disposizioni.Finalità e ambito della Direttiva - La Direttiva mira a rendere più trasparenti criteri retributivi e percorsi di crescita, intervenendo su una disparità che nell’UE resta stabile attorno al 13%. Gli strumenti predisposti dal legislatore europeo combinano obblighi informativi, sistemi di reporting e tutele processuali rafforzate per prevenire discriminazioni.Obblighi informativi nelle fasi di selezione - Le imprese dovranno indicare negli annunci di lavoro, o comunque prima del primo colloquio, la retribuzione iniziale o la relativa fascia. È vietato chiedere al candidato informazioni sul proprio storico retributivo. Gli annunci dovranno inoltre essere redatti con linguaggio neutro. Ne deriva la necessità, anche per le PMI, di predisporre griglie salariali trasparenti e criteri oggettivi di inquadramento.Diritto d’informazione dei lavoratori - Ogni lavoratore potrà richiedere la propria retribuzione individuale per elementi e le medie retributive per genere della categoria o del gruppo di lavoratori comparabili. Il datore di lavoro dovrà...

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