Utili extrabilancio sempre tassabili al 100% per la giurisprudenza
La Cassazione, nel ritenere tassabili per il 100% gli utili extrabilancio, omette di considerare le dinamiche contabili della ripresa fiscale operata nei confronti della società che determinano una parziale compensazione della ricchezza inizialmente acquisita in nero dai soci.
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza 22.12.2023, n. 35892, torna a ribadire il principio (errato) di diritto che raccorda alla distribuzione extracontabile degli utili la tassazione in misura piena, in quanto la disciplina fiscale prevista dall’art. 47 del Tuir per il giudice di Cassazione si rende applicabile solo in ordine alla distribuzione degli utili risultanti dal bilancio.
La conclusione della Corte di Cassazione, oltre a non disporre di alcun supporto di diritto, omette di considerare la dinamica contabile relativa alla tassazione della ripresa fiscale operata a monte nei confronti della società e che è alla base (tale omissione) di una doppia parziale tassazione evidentemente sfuggita alla Corte.
Il testuale passo della sentenza: “nel caso di società a ristretta base, non opera la presunzione ex art. 47 del Tuir di attribuzione ai soci degli utili extracontabili in quanto, essendo conseguiti "in nero" e non essendo mai pervenuti nella contabilità societaria, non vi è alcun obbligo di mitigare una doppia imposizione che non v'è stata, non avendoli la società mai dichiarati”, è all’evidenza portatore di una mancanza di visione ragionieristica della vicenda accertativa operata nei confronti della società. Se è vero che l’utile extrabilancio non transita nel conto economico della società e non partecipa alle dinamiche del patrimonio netto...