Diritto del lavoro e legislazione sociale
05 Marzo 2025
Falsa attestazione presenza in servizio: il licenziamento è legittimo
La Cassazione conferma che dichiarare il falso sul lavoro può portare al licenziamento per giusta causa, anche senza affissione del codice disciplinare.
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza 25.02.2025, n. 4936, ha confermato il licenziamento per giusta causa di un lavoratore accusato di falsa attestazione della presenza in servizio. Secondo la datrice di lavoro, l’uomo aveva dichiarato orari inesatti sugli interventi svolti, utilizzato impropriamente l’auto aziendale e frequentato locali pubblici durante l’orario di lavoro, indossando la divisa dell’azienda. Dopo il rigetto dell’impugnazione da parte del Tribunale e della Corte d’Appello, il lavoratore si è rivolto alla Suprema Corte, contestando la validità dei controlli effettuati e la mancanza di un codice disciplinare affisso in azienda. Tuttavia, la Cassazione ha respinto il ricorso, chiarendo alcuni aspetti fondamentali della vicenda.Controlli aziendali e utilizzo degli strumenti informatici - Uno degli argomenti sollevati dalla difesa riguardava l’utilizzo dei dati registrati tramite l’iPad aziendale, considerato un mezzo di controllo illecito. Secondo il lavoratore, il monitoraggio delle sue attività avrebbe violato lo Statuto dei Lavoratori. La Cassazione ha chiarito che l’iPad non era stato impiegato per un controllo occulto, ma per tracciare l’operato del dipendente, funzione legata all’organizzazione del lavoro. Dunque, il datore di lavoro ha potuto utilizzare i dati raccolti come prova delle irregolarità. Inoltre, la Corte ha ritenuto legittimo il ricorso a un’agenzia investigativa, incaricata di verificare condotte che avrebbero...