Controversia ed evoluzione del caso - La Cassazione si è pronunciata su un caso di riorganizzazione aziendale che ha visto coinvolto un dirigente di una struttura complessa all’interno di un’azienda pubblica. La vicenda ha origine da un riassetto organizzativo avvenuto nel 2012, quando la struttura diretta dal dirigente è stata accorpata a una nuova entità aziendale, con conseguente declassamento a struttura semplice. Il dirigente ha contestato tale declassamento, ritenendolo ingiusto e contrario ai propri diritti, e ha chiesto un risarcimento economico corrispondente alla differenza retributiva tra il ruolo precedentemente ricoperto e quello successivo. Tuttavia, sia il Tribunale che la Corte d’Appello di Torino hanno respinto gran parte delle sue richieste, confermando la legittimità della riorganizzazione.Ricorso in Cassazione: i motivi del rigetto - Nel ricorso in Cassazione, il dirigente ha sollevato la questione della modifica delle mansioni e della presunta violazione della normativa sugli incarichi dirigenziali. Secondo la sua tesi, il declassamento non avrebbe dovuto comportare una riduzione delle sue responsabilità senza una previa valutazione negativa delle sue prestazioni. La Corte di Cassazione ha però giudicato il ricorso inammissibile. La ragione principale risiede nel principio di autosufficienza del ricorso in Cassazione, secondo il quale le questioni sollevate in questa sede devono essere state già trattate nei gradi di giudizio precedenti. In...