Amministrazione del personale

Con la sentenza n. 612/2024 il Tribunale di Verona ha stabilito che la proroga del contratto a tempo determinato deve essere consensuale e che tale consenso non è facilmente desumibile da comportamento cosiddetto “per fatti concludenti”.

Le imprese nel corso dello svolgimento della propria attività si trovano a gestire differenti fattispecie di mobilità del personale, sia proprio che di terzi, tra cui la trasferta, il distacco e l’appalto e somministrazione, sono senz’altro le più frequenti.

La Corte di Cassazione conferma che il comporto non è superato durante l’indennità Inail, anche senza colpa del datore di lavoro.

Il decreto Milleproroghe 2025 estende a tutto il 2025 la possibilità per le parti di individuare esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva che giustificano il superamento di 12 mesi nei contratti a termine in assenza di previsioni del contratto collettivo.

La Corte di Cassazione chiarisce come interpretare il ritardo nelle contestazioni e il suo peso nella legittimità dei licenziamenti.

Con ordinanza 10.10.2024, n. 26417 la Corte di Cassazione è intervenuta sulle modalità con cui può essere espletata l’assistenza a una persona disabile da parte di un parente che usufruisce dei permessi previsti dalla L. 104/1992.

Con ordinanza 25.10.2024, n. 27695 la Corte di Cassazione dichiara illegittimo il licenziamento intimato al lavoratore che aveva sottratto merce scaduta, poiché considerata dai giudici priva di ogni valore patrimoniale.

La Suprema Corte stabilisce criteri precisi sul calcolo dei giorni di assenza per malattia nel lavoro a tempo parziale verticale, con una sentenza che modifica sostanzialmente il metodo di conteggio del periodo massimo consentito.